ORGANIGRAMMA

Pattarini Guido

Presidente


IL CONSIGLIO DIRETTIVO

Vice Presidente Vicario: Castagnola Marco
Vice Presidente: Via Paolo
Segretario con funzione di tesoriere: Guglieri Andrea
Direttore sportivo: Fulgoni Roberto
Team Manager Prima Squadra: Ferrari Antonio
Referente Squadra Cadetta: Groppelli Gianluca
Responsabile Giovanili: Spezia Sandro, Guglieri Andrea
Responsabile Settore Propaganda: Moggi Daniele
Responsabile Pantere Lyons: Spezia Sandro
Responsabile Comunicazione: Borghi Andrea
Responsabile Soci e sviluppo societario: Casalini Lorenzo
Responsabile Impianti: Orlandi Paolo
Responsabile Strutture e gestione campi: Groppelli Gianluca 
Responsabili sviluppo economico e bandi pubblici: Botti Paolo, Casalini Lorenzo
Gruppo Finanziario e Sponsor: Pattarini Guido, Castagnola Marco, Via Paolo, Guglieri Andrea, Botti Paolo, Borghi Andrea
Referenti attività sociali: Via Paolo, Groppelli Gianluca
Referenti organizzazione campi: Spezia Sandro, Moggi Daniele, Orlandi Paolo, Groppelli Gianluca 
Responsabile Sviluppo Commerciale: Bricchi Andrea

CONSIGLIERI:

Borghi Andrea, Botti Paolo, Casalini Lorenzo, Castagnola Marco, Groppelli Gianluca, Moggi Daniele, Orlandi Paolo, Pattarini Guido, Pighi Silvano, Spezia Sandro, Via Paolo


PROPAGANDA

Presidente: Moggi Daniele

Vice Presidente: Ferrari Antonio

Responsabile Organizzativo: Rangoni Leonardo

Coordinatore Tecnico: Cerbi Marco


GIOVANILI

Coordinatore Tecnico: Urdaneta Bernardo
Responsabile Organizzativo: Guglieri Andrea 


SENIORES

Direttore Sportivo: Fulgoni Roberto

PRIMA SQUADRA
Allenatore: Urdaneta Bernardo, Paoletti Tino
Preparatore Atletico: Alfonsi Eugenio

SECONDA SQUADRA
Allenatore: Baracchi Davide, Solari Emanuele
Preparatore Atletico: Campolunghi Enrico


LA NOSTRA STORIA

13 settembre ’63: in un bar prende corpo una grande idea

La Storia dei Lyons nasce tra i banchi dell’ITIS “Guglielmo Marconi” di Piacenza e l’allora Campo Sportivo di  Via Dante, dove la rappresentante della scuola si classificò seconda ai campionati studenteschi nell’anno 1962/63, perdendo solo in finale contro il Liceo Scientifico “Lorenzo Respighi”. Molti ragazzi erano alla prima esperienza assoluta con la palla ovale: un’esperienza che formò un gruppo affiatato di amici e futuri compagni di squadra, tanto che dal quel gruppo di amici uscirono  3 presidenti, 3 allenatori, 3 capitani, 2 vicepresidenti e 2 nazionali giovanili. 

L’idea di creare una nuova squadra fu proposta alla cena di gruppo dal Professor Melchiorre Dadati, che lanciò la “sfida” di ritrovarsi all’allora Bar Stadio (Via IV Novembre) a fine estate: “Chi ci crede, chi vuole fondare una nuova società di rugby, ci si vede a settembre”. E così andò: 12 ragazzi raccolsero il guanto e risposero all’appello del loro professore. 

Il nome da dare alla squadra? Tra le varie ipotesi, i Lima Lima, i Cooks, i Ramarri, ebbe la meglio quella riportante la marca di un the, su suggerimento del figlio del titolare del bar, lo stesso che uno dei ragazzi stava sorseggiando : la y al posto della i e… nacquero i Lyons.
Era il 13 settembre del 1963 quando venne scritto lo statuto della nuova società e l’insegnante di educazione fisica, Melchiorre Dadati, sarebbe divenuto fondatore, allenatore e presidente del neonato club bianconero, nonchè tesoriere (1200 lire in cassa) e segretario: iniziarono in quei giorni gli allenamenti, si completò la stesura del primo statuto e si commissionò ai due pittori Bertè e Armodio di realizzare il logo che resiste ancora oggi. Un leone scanzonato, con un sigaro in bocca, come da idea del giocatore Loredano Castagnola.

Dopo le prime amichevoli giocate con le magliette giallo-verdi della squadra studentesca, i Lyons partecipano al primo campionato giovanile nella stagione ’63-’64, inseriti nel girone emiliano e composto da dieci squadre, Piacenza Rugby compreso, con la prima, storica divisa rossonera.
Il destino vuole che sia proprio il Terme S.Andrea Piacenza a tenere a battesimo i “cugini” bianconeri nella gara d’esordio di tutti i tempi.
Il calendario segna il 10 novembre 1963, il campo da gioco è quello di San Rocco al Porto. Il club biancorosso vanta già sedici anni di vita ed è strutturalmente meglio organizzato rispetto ai bianconeri, stretti nelle loro casacche di una o due taglie più piccole acquistate dallo stesso Dadati e forniti di pantaloncini “ricavati” dai pantaloni da lavoro in dotazione al 2° Reggimento Genio Pontieri, generoso omaggio del padre di uno dei giocatori, maresciallo alla caserma di via Nicolai.
Inizia il primo derby della storia rugbystica piacentina e al 25′ accade il primo incidente di gioco: Paolo Valenti, giocatore dei Lyons, si frattura tibia e perone in uno scontro fortuito con Calderoni e viene sostituito nel ruolo di mediano di mischia da Chicco Bertè. Si lotta accanitamente, da una parte e dall’altra, fino al risultato finale di 6-3 in favore dei Lyons grazie a due piazzati di Ilvo Casana, estremo e capitano dei bianconeri mentre per il Piacenza va a segno con la meta di “Ciccio” Abelli
Queste le mitiche formazioni in campo.
Lyons: Ilvo Casana (cap), Vincenzo Fava, Enrico Bertè, Enrico Montuschi, Daniele Bassini, Carlo Castagnola, Paolo Valenti, Loredano Castagnola, Luigi Bertuzzi, Fulvio Poggi, Ennio De Marco, Luigi Ballani, Natalino Fanzola, Armando Maccagni, Antonio Marchesi.
Terme S.Andrea Piacenza: Forte, Bergamaschi, Bonvini, Fumi, Gennari, Guglieri, May, Carboni, Abelli, Calderoni, Mastrantonio, Bertuzzi, Marcucci, Bricchi, Vermi. Il campionato dei Lyons proseguì in crescendo, tanto da chiudere la stagione con sei vittorie, opposti a Cus Parma (8-0), Cus Modena (6-0) (6-3), Bologna (8-0) (28-0).
Due i pareggi, nelle gare di ritorno con il Piacenza e il Cus Parma, entrambi terminati 0-0. Infine, la doppia sconfitta subita dal Parma, con l’identico punteggio di 3-0. Lo score conclusivo bianconero segnò 62 punti fatti e 12 subiti.
A Ilvo Casana la palma di miglior marcatore, con 23 punti (una meta, una trasformazione, 6 calci piazzati) mentre a Roberto Bianchi e a Cristiano Barboni il titolo di metaman, con 3 mete ciascuno.
È, invece, Luigi Bertuzzi il primo espulso nella storia dei Lyons: accade l’8 dicembre del 1963, al 14′ del primo tempo, nella gara interna con il Parma. Così come, sempre nell’ambito dei primati, è impossibile dimenticare la prima vittoria bianconera a “tavolino”, il primo dicembre 1963.
I Lyons attendono il Cus Modena ma la squadra avversaria non arriverà mai a Piacenza: resta bloccata a Parma a causa del motore del pullman andato a fuoco

Anni 60 I Lyons partecipano al primo campionato giovanile nella stagione ’63-’64, inseriti nel girone emiliano e composto da dieci squadre, Piacenza Rugby compreso. I Lyons proseguono il proprio cammino nel campionato regionale giovanile anche nella stagione ’64-’65, iscrivendo due squadre: il primo storico successo arriva nel girone lombardo e prendendo parte alla fase finale nazionale a L’Aquila, mentre la squadra partecipante al campionato emiliano giunge al secondo posto. Regna un clima di grande euforia in casa bianconera, tanto da far decidere l’iscrizione, nella stagione ’65-’66, al campionato senior di serie C. Terminato “l’esperimento” senior si decide di ritornare, nella stagione ’66-’67, alla sola attività giovanile. La stagione ’68-’69 è ricordata come la consacrazione definitiva dei bianconeri quale squadra emergente nel panorama del rugby giovanile italiano. Anni 70 I tempi sono ormai maturi per il salto di qualità: i Lyons si iscrivono al campionato nazionale di serie D per la stagione ’72-’73. I Lyons si classificano al primo posto del proprio girone e sono così promossi in serie C grazie a 8 vittorie, un pareggio, una sconfitta. La stagione ’76-’77 rappresenta l’anno della consacrazione, festeggiata con la promozione in serie B. Il campionato seguente (’77-’78) è di assestamento, e la squadra prende dimestichezza con la nuova categoria. I Lyons crescono, tanto da diventare verso il finire del decennio una delle squadre più accreditate della serie B. Anni 80 Gli anni ’80 rappresentano il momento più importante del rugby piacentino. La stagione ’81-’82 inizia con il primo ritiro in Spagna, ad Oviedo, e l’esordio in Coppa Italia. I Lyons disputano un ottimo campionato, e così arriva la prima storica promozione in serie A. All’esordio in A nella stagione ’82-’83, i Lyons chiudono la prima fase al settimo posto per poi terminare in quarta posizione nella fase salvezza, alle spalle di Calvisano, Noceto e Roma. La stagione successiva conquistano il quarto posto nel girone A, approdando così alla poule scudetto (vinta dal Petrarca Padova). La stagione ’85-’86 sancisce la retrocessione della squadra in serie A2, dopo un campionato di alti e bassi. Nella stagione ’86-’87 i Lyons tornano nel massimo campionato (che nel frattempo ha preso il nome di serie A1), grazie anche all’arrivo in panchina a campionato in corso di Nairn McEwan, ex allenatore della nazionale scozzese. La stagione ’88-’89 non va come sperato: tre sole vittorie e 19 sconfitte decretano la retrocessione dei Lyons in A2. Anni 90 I lyons ripartono dalla serie A2, e dopo il sesto posto, nella stagione ’90-’91 intendono ritornare in A1 e si attrezzano per raggiungere questo obiettivo. Tra gli altri rinforzi arriva anche l’ex All Blacks Arthur Stone. A fine stagione i bianconeri si classificano al secondo posto (14 vittorie, 1 pareggio, 7 sconfitte) dietro alla Roma, e sono promossi in serie A1. I Lyons festeggiano la promozione appena conquistata con la convocazione in azzurro di Carlo Orlandi, all’esordio nella seconda edizione della Coppa del mondo. Nella stagione ’91-’92 la squadra ottiene la permanenza in serie A1. Il campionato ’92/’93 è segnato un periodo di crisi, che non evita ai Lyons la retrocessione. Così dalla stagione ’93-’94 i Lyons ripartono dalla serie A2. La stagione successiva i Lyons, quarti nel loro girone (ciascuno dei quali composto da sei squadre), finiscono in poule salvezza (due gironi da sei squadre ciascuno). I bianconeri ce la mettono tutta ma alla fine risultano quarti e sono costretti, a distanza di 12 anni, a fare ritorno in serie B. Nella stagione ’95-’96 i Lyons tornano in serie A2, salvo poi retrocedere nuovamente in B la stagione successiva, con una sola vittoria riportata nella poule salvezza. Dalla stagione ’97-’98 i Lyons tornano così a disputare il campionato cadetto. Anni 2000 I Lyons inaugurano il nuovo millennio e la nuova stagione (2000-2001) proponendosi tra le candidate alla promozione, ma non ripetono l’exploit della stagione precedente e rischiano addirittura la retrocessione, evitata solo grazie all’intervento della classifica avulsa. Dalla stagione 2001-2002 la squadra viene affidata a Claudio Deltrovi. La stagione 2002-2003 si apre con la cavalcata inarrestabile del XV bianconero, che raggiungerà la seconda piazza, valida per la promozione in serie A. Dalla stagione 2003-2004 alla stagione 2010-2011, la squadra milita sempre nel girone B del campionato di serie A. Al termine della stagione la squadra, classificatasi al terzo posto, viene ripescata dalla federazione al posto del Casinò di Venezia, appena retrocesso dall’eccellenza e non ammesso al campionato per motivi economici. La squadra viene così ammessa a disputare il campionato di serie A1.

Nella stagione di serie A 2014-2015 arriva la promozione in Eccellenza, la massima serie, conquistata battendo in semifinale il Rugby Colorno e in finale il Pro Recco. Dopo 2 anni di permanenza in Eccellenza i Lyons retrocedono in serie A ma mantenendo in gran parte l’ossatura di squadra e rinforzata da tante uscite del settore giovanile si ripropongono come una delle squadre da battere e più accreditate per la lotta alla promozione. Nella stagione sportiva 2017-18 purtroppo, dopo aver vinto sia la Pool Qualificazione che quella Promozione ed aver battuto nella semifinale di andata il Verona Rugby in trasferta, La Sitav Rugby Lyons perde in casa la sfida di ritorno dando addio al pronto ritorno in Eccellenza

La società ha comunque messo le basi dirigenziali e tecniche per i prossimi anni…


CODICE COMPORTAMENTO LYONS

L’ASS RUGBY LYONS è una associazione sportiva dilettantistica che opera, come da Statuto, nei settori sportivo, ricreativo e culturale, con lo scopo di sviluppare e diffondere il rugby inteso come mezzo di formazione psico-morale, come scuola di sport e scuola di vita.
Nello svolgimento della sua attività l’ASS RUGBY LYONS adotta un codice di comportamento al quale dirigenti, tecnici, genitori, atleti ispirano la propria azione.
Oltre allo Statuto, i presupposti del Codice di Comportamento sono:
– la “Missione” della Associazione stessa (“Educare e formare i nostri ragazzi con i valori e lo spirito
del rugby: Amicizia, Divertimento, Lealtà e Rispetto“)
– le linee tracciate dal Codice Europeo di Etica Sportiva (UE – Fair play)
– la Carta dei Diritti del bambini nello Sport (UNESCO, Service des Loisirs, Geneve, 1992), che
dispone:

  • Diritto di divertirsi e di giocare come un bambino;
  • Diritto di fare lo sport;
  • Diritto di beneficiare di un ambiente sano;
  • Diritto di essere trattato con dignità;
  • Diritto di essere allenato e circondato da persone qualificate;
  • Diritto di seguire allenamenti adeguati ai propri ritmi;
  • Diritto di misurarsi con giovani che abbiano la stessa probabilità di successo;
  • Diritto di partecipare a gare adeguate;
  • Diritto di praticare il suo sport nella massima sicurezza;
  • Diritto di avere tempi di riposo;
  • Diritto di non essere un campione.

 

CODICE DI COMPORTAMENTO

SE SEI UN GENITORE O UNO SPETTATORE
Applaudi le imprese di entrambe le squadre;
Aiuta l’arbitro a fare il suo lavoro;
Lascia giocare i ragazzi, è la loro partita, non la tua;
Apprezza gli sforzi, non il risultato;
Cerca di essere un esempio per i giocatori.

SE SEI UN GIOCATORE
Gioca per divertirti;
Gioca con durezza ma con correttezza;
Rispetta le regole;
Ricordati che la tua squadra viene prima di te;
Non discutere con l’arbitro;
Mantieni la calma in ogni situazione;
Devi essere uno sportivo vero;
Applaudi il buon gioco dei tuoi compagni e degli avversari;
L’obiettivo del gioco è divertirsi, migliorare e stare bene.

SE SEI UN EDUCATORE (ALLENATORE)
Sostieni le azioni dei giocatori;
Guida la squadra con il tuo esempio;
Cerca di essere onesto con te stesso e con i giocatori;
Crea un ambiente piacevole dove giocare;
Sviluppa nella squadra il rispetto per gli arbitri;
Dai a tutti i giocatori la possibilità di giocare; 
Sviluppa il gioco corretto e la disciplina;

Chiedi ai giocatori dosi ragionevoli di tempo, entusiasmo ed energia.

CODICE INTEGRATIVO PER IL SETTORE GIOVANILE E PROPAGANDA

Per i Giocatori

  • Giocate per divertirvi, rispettando le regole, l’allenatore, l’arbitro, gli avversari e i compagni di squadra collaborando con loro per migliorare voi stessi.
  • Accettate le decisioni dell’arbitro e quelle del vostro educatore.
  • Il rugby non è uno sport violento, quindi giocate serenamente  e dando sempre il vostro meglio per la squadra.
  • Vincere o perdere fanno parte dello sport: vincete con umiltà e perdete con dignità. Non cercate la vittoria a tutti i costi; certe volte si impara più da una sconfitta.
  • Tutti siete una parte importante della squadra, perciò è importante che seguiate regolarmente gli allenamenti, avvisando per tempo ogni volta l’allenatore se non potete essere presenti alle partite o agli allenamenti.
  • Rispettate le strutture e i mezzi messi a vostra disposizione come se fossero vostri.

Per gli Allenatori-Educatori

  • Ricordate che in quanto allenatori di una squadra agite in vece dei genitori e questo rende il vostro impegno e le vostre attenzioni più onerosi di quelli di un allenatore di una squadra di adulti.
  • Siate d’esempio – i giovani hanno bisogno di un educatore che rispettano.
  • Siate generosi con le lodi quando sono meritate. Non ridicolizzate e non sgridate i giocatori perché hanno fatto degli errori o hanno perso una partita.
  • Insegnate ai vostri giocatori che le regole del gioco sono un accordo comune che nessuno può eludere o infrangere.
  • Ricordate che i giovani giocatori giocano per il piacere e per il divertimento. Vincere non è il solo obiettivo.
  • Insegnate ai giocatori il rispetto per gli avversari e per gli arbitri.
  • Non tollerate il gioco violento, la rissa o il linguaggio volgare e siate pronti a far uscire un giocatore che commette queste infrazioni.
  • Ponete degli obiettivi realistici alla squadra e ai singoli giocatori.
  • Create un ambiente sicuro e piacevole nel quale allenare e giocare.
  • Non sovraccaricate i giocatori più giovani con troppe informazioni.
  • Seguite i corsi per allenatori. Deve essere per voi un impegno personale tenersi informati su solidi principi e metodi di allenamento, e sui principi della crescita e dello sviluppo dei giovani.
  • Siate consapevoli dell’effetto che avete su bambini che stanno crescendo.
  • Accettate le decisioni dell’arbitro, ringraziatelo a fine gara e se ha preso delle decisioni che richiedono un chiarimento, discutetene lontano dai giocatori.
  • Cercate e seguite i consigli di un dottore per stabilire quando un giocatore infortunato può rientrare in campo.
  • Assicuratevi che le attrezzature siano sempre disponibili.

Per i Dirigenti

  • All’interno del tuo club, contribuisci a creare una cultura improntata sull’educazione, la correttezza, il rispetto degli avversari e lo spirito di squadra.
  • Il tuo principale obiettivo è di creare un ambiente sicuro, accogliente e divertente per l’esercizio del rugby e di tutte le attività connesse.
  • Non sostituirti mai all’allenatore e controlla le tue azioni dentro e fuori dal campo.
  • Il tuo compito deve essere quello di aiutare gli educatori a mettere in pratica le decisioni della società, collaborando attivamente, offrendo consigli, rispettando le regole comuni.
  • Non criticare gli arbitri, sii collaborativo con loro e riconoscine l’impegno.
  • Non enfatizzate la vittoria.
  • Utilizza un linguaggio corretto.

Per i Genitori

  • I ragazzi giocano a rugby per il loro divertimento e non per il vostro.
  • Incoraggiate vostro figlio a giocare sempre secondo le regole
  • Seguite i consigli e le richieste dei dirigenti. Se non siete d’accordo con una richiesta, ne parlate successivamente in privato.
  • Non enfatizzate la vittoria a tutti i costi.
  • Durante le partite incitate la “squadra”.
  • Non sgridate i ragazzi per aver fatto un errore o per aver perso una partita.
  • Aiutate vostro figlio a rispettare gli impegni sportivi presi e a lavorare per migliorare le proprie capacità per diventare dei buoni sportivi.
  • Date il buon esempio applaudendo il bel gioco di entrambe le squadre.
  • Da spettatori non utilizzate un linguaggio irriverente e non infastidite l’arbitro, l’allenatore o i giocatori.
  • Non mettete mai in dubbio pubblicamente le decisioni dell’arbitro.
  • Non affiancate e non sostituitevi all’allenatore o al dirigente.
  • Durante l’attività sportiva e durante le trasferte, i ragazzi sono sotto la responsabilità di allenatori e dirigenti e sarà loro cura occuparsi di tutte le loro esigenze.