Giovedì 30 novembre presso lo Stadio Beltrametti la presentazione del libro “Gli Stracci Blu” di Baky Meite

ASD Rugby Lyons è lieta di annunciare che giovedì 30 novembre alle ore 18.30 ospiterà a Piacenza, presso la Club House dello Stadio Beltrametti, la presentazione del libro “Gli stracci blu”, scritto dal rugbista francese Baky Meite nel quale racconta i suoi quasi quattro mesi da “uomo straccio” in un ospedale parigino durante il primo lockdown: una straordinaria storia umana di un rugbista che mette in pratica gli insegnamenti appresi in campo per sostenere l’impegno della popolazione contro la pandemia, mettendosi in gioco in prima persona nel modo più umile possibile.

“Doukara ha insistito. Non più di due pressioni sul pulsante… «Altrimenti finirai per ritrovarti con il secchio pieno di schiuma.» Quindi premo due volte e il disinfettante schizza dal contenito­re per diluirsi istantaneamente nell’acqua bollente che ho appena versato. Il liquido si colora, alcune bolle di sapone risalgono in superficie. Doukara è il mio istruttore. Come la maggior parte dei pedagoghi, spesso ha ragione! Se metto troppo detergente l’acqua si riempirà di così tanta schiuma che, una volta strizzati, i miei stracci copriranno con una leggera velatura le superfici che dovrebbero pulire. I miei stracci! Una quarantina di pezzi di stoffa che imparerò ad usare ogni giorno e che, col tempo, diventeranno un’estensione della mia mano. Per sei ore, in quella che sarà la mia vita quotidia­na per qualche settimana. Una scelta, un desiderio, che si trasformeranno in una routi­ne implacabile, mai in schiavitù.”

Inizia così il racconto di Baky, rugbista professionista in forza al Carcassone, ma che in passato aveva vestito anche le prestigiose maglie dello Stade Français, del Massy, del Bézier, per citare solo le più conosciute, il 12 marzo del 2020, quando il Presidente francese si rivolge alla Nazione per annunciare che “la Francia è in guerra contro il Covid”, si trova in vacanza in Brasile. Al rientro in Francia trova il Paese in pieno lockdown, e di conseguenza è costretto a rimanere a Parigi. Però, invece di starsene con le mani in mano, decide di farsi assumere da una ditta che aveva l’appalto delle pulizie di uno degli ospedali della capitale.

“Fin dal primo giorno, rientrando a casa, prendevo degli appunti su tutto quello che avevo vissuto durante la giornata. All’inizio volevo tenere una sorta di diario. Ma mi sono subito reso conto che in questo modo la cosa diventava molto ripetitiva, perché le giornate si somigliavano tutte. Così ho deciso di farlo diventare una storia per raccontare la mia esperienza vissuta durante il lavoro in ospedale. Volevo davvero descrivere l’ambiente che mi circondava, le persone con cui ho lavorato. Le infermiere, i medici, ma anche le signore delle pulizie e quanti partecipavano in un modo o nell’altro alla pulizia dell’ospedale. Perché ho incontrato persone straordinarie e tutto questo, per me, era qualcosa di nuovo. E volevo rendere loro omaggio”.

“Les chiffons Bleus” è uscito in Francia nel 2022, pubblicato da “Seuil éditions”, e ha riscontrato un notevole successo di vendite.

La casa editrice ragusana “Operaincerta” ne ha acquistato i diritti di pubblicazione per l’Italia e già disponibile in tutte le librerie della penisola.

«Abbiamo deciso di pubblicare il libro di Baky», ha dichiarato il presidente di Operaincerta, Meno Occhipinti, «perché in queste pagine non c’è solo il racconto di uomo che ha dato parte del suo tempo libero per aiutare chi in quel periodo lottava contro il Covid quando questo stava iniziando a mietere le prime vittime. In questo libro ci sono anche i ritratti di chi, pur non essendo sotto i riflettori della ribalta mediatica, ha dato il suo fondamentale contributo perché il contagio non si propagasse. Baky ha indossato le vesti di puliziere solo per quattro mesi. È vero, non sono molti, ma sono stati sufficienti perché le 198 pagine del libro possano essere sfogliate come tante fotografie a persone, oggetti, ambienti. Per non dimenticare».

Bakary Meïté, Baky per gli amici, è nato a Parigi 39 anni fa da una famiglia di immigrati della Costa d’Avorio. Ha giocato a rugby a livello professionistico nel ruolo di terza linea, centro o flanker, vestendo, tra le altre, le maglie del Massy (della quale è stato anche capitano), del Bézier, dello Stade Français e del Carcassone. Ha giocato anche con la nazionale ivoriana. Durante la sua permanenza a Bézier, ha preso posizione contro l’allora sindaco della città rispetto alla sua politica immigratoria.


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